Le vetrerie artistiche di Murano, celebri per la loro maestria, affrontano una sfida: il 50% del vetro unico prodotto sull’isola diventa inutilizzabile. Circa 1000 tonnellate l’anno, infatti non possono essere riciclate a causa dei pigmenti aggiunti per colorarlo, quali rame, cobalto, manganese, ferro e oro. Rehub già nel nome incarna e promuove il processo descritto: il prefisso ‘re’ sintetizza le quattro R dell’economia circolare (reduce, reuse, recycle, recover); ‘hub’ è lo snodo, il luogo della trasformazione. Il suo fondatore Matteo Silverio ha abbracciato questa sfida proponendo un innovativo approccio all’economia circolare del vetro, riabilitandone gli scarti.
Trasformare gli Scarti in Arte e Innovazione
Matteo Silverio, laureato in architettura e appassionato di vetro, insieme alla moglie, Marta Donà, originaria di Murano, ha sviluppato un processo pionieristico che trasforma il vetro di scarto in una pasta modellabile. Questa innovativa tecnica a freddo, oltre a risparmiare energia, consente di creare oggetti unici attraverso stampanti 3D e tecniche di modellazione. In collaborazione con vetrerie e designer, Rehub non cerca di sostituire le tradizionali lavorazioni, bensì di creare una sinergia innovativa, introducendo progetti creativi e sostenibili nella lavorazione del vetro artistico.
Rehub: Incroci tra Tradizione e Sostenibilità
In collaborazione con sei vetrerie e altrettanti designer, Rehub ha ottenuto il sostegno dell’Università Ca’ Foscari Venezia e del Consorzio Promo Vetro Murano. L’obiettivo è affrontare il problema locale della non-riciclabilità del vetro, estendendolo a vetri di uso comune. La startup vede l’innovazione non come sostituto, ma come complemento alle lavorazioni tradizionali, concentrandosi sul riciclo. Con tanti premi e riconoscimenti, tra cui: prima classificata a Starthub 2022, competition dell’Università Iuav di Venezia; seconda classificata nella StartCup Veneto; seconda su 60 startup al Mit DesignX Venice, programma di accelerazione del prestigioso MIT di Boston, Rehub si proietta verso il futuro cercando di rendere il processo più versatile e coinvolgendo un team che sostenga la crescita e l’espansione dell’innovazione su scala globale.
Fine ultimo: Esportare l’Innovazione su larga scala
Il cammino di Rehub nell’economia circolare del vetro è un’ispirazione per un futuro sostenibile. Mentre punta a migliorare il processo e coinvolgere un team per sostenere la crescita, Rehub mira ad esportare queste innovazioni, dimostrando ai giovani imprenditori che l’economia circolare è la chiave per un Pianeta migliore. Con il fine ultimo di trasformare questi prototipi in macchinari industriali, che permettano alle aziende produttrici di scarti di vetro di poterli rielaborare autonomamente su larga scala.
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