I capi della collezione Prada donna autunno/inverno 2021 di Miuccia Prada e Raf Simons si ispirano all’idea di libertà e alla sostenibilità, all’aprirsi a nuove possibilità e all’ambiente.
La passerella di Prada
Uno dei cambiamenti principali è stato affrontato sul palco. Il team creativo del brand immagina ogni volta un continuum delle suggestioni in passerella e le traduce in uno spazio fisico comunicativo, grandioso e memorabile. Ma ci si chiede spesso come smaltire materiali, oltre che i metri di tessuto quando i riflettori si spengono e la sfilata finisce. Una domanda difficile e scomoda per molti brand, ma a cui Prada dà di volta in volta una risposta etica e mai banale.
Dopo aver battuto all’asta in favore di Unesco le sculture di Koolhaas al centro delle piazze dei défilé fisici uomo e donna f-w 2020/21, Prada e Simons hanno infatti scelto di riciclare gli arredi impiegati nell’ultima passerella digitale, che hanno trovato e troveranno una nuova vita in installazioni speciali per i prodotti e pop-up in tutto il mondo.
Infine ciò che è rimasto delle scenografie è stato donato a Meta, un progetto di economia circolare che ha sede nel capoluogo lombardo. Meta è un ambizioso progetto che propone soluzioni sostenibili per lo smaltimento dei rifiuti di eventi temporanei.
È dunque una soluzione green quella operata da Prada, che nonostante il secondo show digitale consecutivo non ha ceduto al fascino delle animazioni virtuali. I creativi hanno realizzato una bubble architettonica con stanze che si susseguono e confondono un po’ le percezioni. Quest’ultime sembrano ricreate al computer ma sono reali. Ogni stanza è in grado di risvegliare i sensi grazie alle tinte brillanti e ai pannelli di marmo che regalano un incastro cromatico che si ripete anche nei look.
Le parole di Miuccia Prada
Miuccia Prada ha commentato questa novità sostenendo che l’ambiente è persino più importante dei vestiti. “In questo caso l’architettura ci ha aiutato a descrivere le sensazioni e l’idea che abbiamo avuto, quindi questo tipo di luogo astratto che non è dentro e non è fuori, composto da materiali che si collegano molto alla tattilità e alla sensualità. La nuova collezione Prada si ispira alla libertà e alla sostenibilità”, ha affermato.
I capi della libertà e della sostenibilità
Come per la maggior parte dei grandi fashion brand, anche l’impegno sostenibile di Prada ha fatto un salto di qualità. A giugno del 2020 la maison italiana aveva annunciato il lancio della nuova linea Re-Nylon, impegnandosi a utilizzare esclusivamente nylon riciclato entro la fine del 2021.
Al G7 dello scorso agosto insieme altri 32 brand ha sottoscritto il Fashion Pact per raggiungere tre obbiettivi chiave: l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050, la riduzione graduale della plastica monouso entro il 2030 e il supporto all’innovazione per ridurre l’inquinamento da microfibre. Inoltre, a inizio novembre, Prada è stato il primo brand del lusso a sottoscrivere un prestito green legato ad obbiettivi sostenibili, il che significa che la griffe si assume il rischio di perdere del denaro se non dovesse raggiungerli.
Durante la passerella per la proposta della nuova collezione, gli abiti hanno assunto connotazioni diverse dal consueto, difatti ciò che è ornamentale può diventare funzionale. In sostanza, i loro linguaggi essenziali si trasformano.
L’ovvio è riprogettato, così gli abiti da sera diventano pratiche tute e i cappotti sartoriali si coprono di colori vivaci o di paillettes. I capispalla, realizzati in re-nylon e jacquard, “faux fur” e paillettes, rimandano a un gesto, a una simbolica simbiosi fra grazia e rispetto per l’ambiente circostante.
Il proposito di queste combinazioni persistenti è di mettere in discussione ciò che separa lo scopo dall’intento. Sono l’espressione tangibile dell’unione di più differenze per rappresentare una libertà rispettosa dell’ambiente, sempre ricercata dal brand.