La canapa, o cannabis sativa, rappresenta un’importante risorsa naturale. Purtroppo, troppo spesso ci si ritrova a sottovalutarla, anche a causa del periodo di proibizionismo che ne ha limitato fortemente la coltivazione anche in Italia.
Quando si parla di canapa, in pochi sanno quanto questa pianta possa diventare versatile. Infatti è sempre più spesso utilizzata per quanto concerne la produzione di carburanti e materie plastiche. Inoltre rappresenta un’alternativa ecologica al cotone per la produzione di fibre tessili, una risorsa alimentare da non sottovalutare ed una materia prima adatta per la fabbricazione di carta e di materiali per l’edilizia.
Per questo motivo, sempre più aziende si stanno muovendo per rivoluzionare l’industria, introducendo la canapa nelle loro produzioni.
HempWood, la rivoluzione contro la deforestazione
Lo statunitense Greg Wilson ha dato vita ad HempWood, un legno speciale che non danneggia nessun albero. Questo prodotto è realizzato esclusivamente con la canapa. Attualmente I suoi prodotti includono i pavimenti, il legname, i controsoffitti, chitarre e diversi tipi di mobili.
La sua azienda Fibonacci afferma che qualsiasi oggetto per uso interno fatto di legno, sughero o altri prodotti agricoli come bambù ed eucalipto possono anche essere sostituiti o realizzati usando questa pianta. In tal senso HempWood è un prodotto a basso impatto ambientale che potrebbe rivoluzionare l’industria del legno.
HempWood nasce dall’idea di vedere la vita sostenibile come un’esigenza immediata per il nostro pianeta. Lo scopo principale è quello di dar vita ad un’alternativa al legno tradizionale. Un’iniziativa vantaggiosa a livello economico, ma sicuramente anche a livello ambientale.
Prima di lavorare a questo progetto, Wilson lavorava in Cina, creando materiali commerciali con il bambù. Successivamente tornato negli USA, aprì un negozio nel Kentucky per utilizzare la sua conoscenza nell’avanzamento dello sviluppo della canapa.
HempWood rispetto ai tradizionali legni a base di alberi come quercia o noce è un’opzione molto più conveniente per l’industria del legno, dal momento che le piante di canapa crescono rapidamente e sono pronte per il raccolto in soli 120 giorni.
Industria fashion, Levi’s e la sua prima linea
La canapa è una materia prima ecologica con la quale si può dar vita a tanti prodotti e vestiti. Per questo motivo sempre più aziende fashion stanno iniziando ad investire in questo tipo di fibra sostenibile per la realizzazione di capi d’abbigliamento. Tra queste il brand statunitense Levi’s che ha annunciato la nascita di una linea di abbigliamento in canapa e cotone.
La moda richiede di essere sempre al passo coi tempi e, per conquistare il mercato, è necessario inventarsi qualcosa di nuovo, accattivante e, ovviamente, sostenibile. Così, l’azienda ha dato vita alla sua nuova collezione Levi’s “Wellthreat x Outerknown”. Al suo interno si possono trovare un paio di jeans e un giubbetto utilizzando il 31% di canapa e il 69% di cotone. Inoltre anche una t-shirt in denim riciclato, una camicia misto canapa e pantaloncini da surf realizzati in nylon monocomponente completamente riciclabile.
La nuova linea nasce con intenti ecologici e l’azienda sottolinea come la coltivazione di canapa richieda molta meno acqua e terra in fase di crescita. Occupando così meno spazio rispetto al cotone, oltre che pochi o nessun pesticida. Tra l’altro la fibra di canapa utilizzata per la collezione è stata ricavata da un raccolto alimentato solo dalla pioggia. Ha quindi ridotto l’acqua utilizzata nella coltivazione delle fibre di circa il 30%. Ma l’azienda intende fare di più e ha fatto sapere che, entro 5 anni, potrebbe riuscire a creare pantaloni e giubbotti in canapa 100%.
Bioplastica dalla canapa dagli scarti agricoli, l’idea di due ragazzi siciliani
Unire canapa o altri scarti vegetali delle aziende agricole al PLA o ad altra matrice termoplastica. Si tratta di Kanèsis, l’idea è di due ragazzi siciliani diventata una startup tutta italiana.
Kanèsis è un modo per rilanciare l’idea sul consumo di meno materie prime, avere processi produttivi performanti, produrre meno rifiuti e riciclare gli scarti. In una sola parola, promuovere l’economia circolare che conviene all’imprese e fa bene all’ambiente.
L’Hempbioplastic (Hbp) è una bioplastica formata appunto dagli scarti della filiera, nata con l’ambiziosa mission di sostituire i materiali plastici petrolchimici con quelli di derivazione vegetale. Secondo gli startupper, rispetto alla bioplastica tradizionale l’Hbp è più leggera e ha una resistenza alla trazione migliorata del 30%, nonché un costo inferiore.
Kanèsis ha avviato la progettazione e lo sviluppo di prodotti industriali di derivazione naturale, costruendo un legame tra il settore primario e secondario. Un rapporto necessario nell’ottica di una ristrutturazione del sistema di approvvigionamento industriale dove le eccedenze, utilizzate al meglio, diventano funzionali alle esigenze dell’industria moderna. Tutto questo ispirandosi ai principi della chemiurgia.
Piantare canapa per bonificare i terreni dai metalli pesanti
Un progetto sperimentale testerà le proprietà fitodepurative della canapa, valutando la sua capacità a ripulire i terreni da metalli pesanti. L’ABAP, utilizzando un ettaro di terra nei pressi dell’aeroporto di Bari, dopo aver analizzato il terreno, seminerà diverse varietà di canapa. L’intento è quello di determinare il potenziale delle singole specie nel bonificare aree inquinate.
Dopo la raccolta non ci si limiterà ad analizzare il terreno ma si cercherà anche di recuperare i metalli stoccati nelle strutture vegetali, per rimpiegarli nell’industria. Anche le piante saranno riutilizzate nella bioedilizia o in altri settori non alimentari.
Il progetto GREEN, acronimo di “Generare risorse ed economie nuove”, è nato con lo scopo di recuperare e valorizzare il territorio attraverso la fitodepurazione. La scelta di utilizzare a questo scopo le varietà di Cannabis è stata fatta per i numerosi vantaggi che presenta la coltivazione di queste piante. Infatti questa pianta cresce molto velocemente senza bisogno di trattamenti.
Inoltre grazie al proprio apparato radicale che si estende fino a due metri, può ripulire il suolo e renderlo più fertile. Così che terreni ora abbandonati possano essere riutilizzati in agricoltura.
Infine, se le piante risponderanno bene, progetti simili potrebbero essere portati avanti anche in altre regioni. Inoltre già nel 2017 anche in Sardegna, era partito un progetto di bonifica con la canapa per depurare i terreni inquinato del Sulcis.
Per saperne di più, visita questi link:
https://www.greenme.it/informarsi/agricoltura/canapa-utilizzi/
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