Biova Project: dal pane invenduto alla birra artigianale

Il mondo della birra artigianale è in continua evoluzione, ma c’è un progetto che sta rivoluzionando il settore combinando creatività, sostenibilità e gusto, stiamo parlando del Biova Project l’innovativa iniziativa che trasforma il pane invenduto in birra artigianale , e come vedremo successivamente parlando delle loro birre, non solo il pane.

Un’Idea che Nasce dalla Lotta allo Spreco

 

Il Biova Project si fonda su un concetto tanto semplice quanto geniale: trasformare il pane, uno degli alimenti più antichi e simbolici, in una birra di alta qualità. Ogni anno, in Italia, migliaia di tonnellate di pane rimangono invendute e finiscono nei rifiuti. Da questa consapevolezza è nata l’idea di Biova, collaborare con panetterie, supermercati e altri produttori per raccogliere il pane in eccedenza e dargli nuova vita.

Produrre la birra Biova non è solo un esercizio di sostenibilità, ma anche di maestria artigianale. Il pane recuperato viene lavorato e utilizzato come base per il processo di fermentazione, sostituendo una parte del malto d’orzo tradizionalmente impiegato. Il risultato è una birra unica, con un profilo aromatico distintivo che varia a seconda del tipo di pane utilizzato.

Le Varietà di Birra Biova

Il Biova Project offre una gamma di birre pensate per soddisfare diversi palati. Tra le loro creazioni troviamo:

  • Biova classica: una lager di ispirazione tedesca con un tocco inaspettato di sale che la rende incredibilmente bevibile. Grazie al recupero del pane, fino al 30% del malto d’orzo viene sostituito, riducendo l’uso di materie prime e l’impatto ambientale.
  • Biova integrale: prende spunto dalla ricetta della Altbier, ossia una birra scura ad alta fermentazione originaria della regione di Düsseldorf, in Germania. La pasta in questa birra va a sostituire una parte del malto d’orzo di cui è composta.
  • Biova leggera: l’ispirazione per questa birra è la Session Ipa, ossia una birra senza glutine. La ricetta in questo caso utilizza il riso, sostituendo il 16% del malto d’orzo.
  • Biova pasta: questa è invece la prima birra fatta dalla pasta, utilizzando il surplus dello stabilimento Berruto.

Ogni birra Biova evoca un messaggio: la possibilità di ridurre lo spreco alimentare attraverso creatività e innovazione. Dal pane al riso, dalla pasta alle ricette più audaci, Biova Project dimostra che anche le risorse alimentari apparentemente destinate a essere scartate come appunto il pane invenduto possono trasformarsi in prodotti di alta qualità, capaci di sorprendere il palato e di contribuire a un futuro più sostenibile.

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