Cos’è la sostenibilità
La sostenibilità ambientale
Affinché le generazioni future possano godere degli stessi vantaggi che abbiamo oggi a disposizione, è necessaria l’adozione di un modello sostenibile in tutto il mondo. La pandemia ha messo in evidenza come una cattiva gestione dell’ambiente possa provocare grandissimi danni, sia dal punto di vista sociale che economico. Allo stesso tempo, a seguito del lockdown, abbiamo potuto assistere a un netto miglioramento delle condizioni ambientali.
La sostenibilità ambientale riguarda tutti gli aspetti dell’azienda sostenibili legati alla tutela dell’ambiente, dalle fasi produttive all’attenzione verso il consumo delle risorse naturali. Di fondamentale importanza risulta la valutazione del ciclo di vita del prodotto, la sua durata. Obiettivo raggiungibile utilizzando materie prime di qualità o derivate dal riciclo.
Produrre meno rifiuti è un ulteriore passo, per preservare e non inquinare il territorio circostante. Essenziale è la scelta delle fonti energetiche per le attività dell’azienda. Prediligere quelle rinnovabili, abbandonando pian piano quelle dannose, sta diventando un must all’epoca della “transizione energetica”.
Adidas è stata recentemente nominata una delle aziende più sostenibili al mondo da Dow Jones. L’azienda lavora con l’associazione Parley for the Oceans per impedire che la plastica entri nei nostri oceani, e per farlo la trasforma in abbigliamento sportivo ad alte prestazioni.
La sostenibilità sociale
La sostenibilità sociale rappresenta la capacità delle aziende di garantire una condizione di benessere equamente distribuita all’interno di un sistema. Per benessere si intende la sicurezza, la salute, l’istruzione, la giustizia, la democrazia e tutti quei valori che sono indicatori di uno stato in buona salute.
Basti pensare ad alcune problematiche attuali di sostenibilità sociale e a come si legano agli squilibri economici ed ambientali. Ad esempio, nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo gli effetti dei cambiamenti climatici implicano problematiche di sopravvivenza per le popolazioni dovute all’insicurezza alimentare. In modo diverso, nei cosiddetti paesi sviluppati le problematiche di sostenibilità sociale sono legate alla crescente disuguaglianza tra le generazioni e alla lotta alla povertà o contro le discriminazione razziali e di genere.
L’emergenza Covid, per esempio, ha portato a concedere uno spazio sempre maggiore a soluzioni di assistenza sanitaria. Per esempio, sono molti i brand che si sono mossi in prima linea per sopperire la mancanza di attrezzature mediche negli ospedali. Il gruppo Armani ha convertito i suoi stabilimenti italiani per produrre camici monouso e ha donato 1 milione di euro alla protezione Civile e a varie realtà ospedaliere italiane. Anche Gucci e Prada si sono impegnate nella produzione di mascherine e camici sanitari per rispondere alle richieste della Regione Toscana.
La sostenibilità economica
Essere sostenibili a livello economico significa realizzare oggetti o servizi in grado di migliorare la vita delle persone. Il profitto riguarda il valore economico creato dall’organizzazione.
Originariamente l’aspetto “profitto” viene visto come il reale impatto economico sull’ambiente circostante. In realtà, un’azienda sostenibile può influenzare a livello nazionale e internazionale attraverso la creazione di posti di lavoro e l’innovazione.
Soltanto un’azienda che mostra reale impegno in ciascuna delle tre sostenibilità sopraelencate, magari con la dimostrazione delle certificazioni ottenute, può definirsi realmente un’azienda sostenibile.
È possibile individuare le aziende più sostenibili anche grazie ad alcune certificazioni, tra cui la certificazione B Corp, rilasciata a tutte quelle società che, con la loro attività economica, generano profitto creando allo stesso tempo un impatto positivo su persone e ambiente. Sono oltre 100 le aziende italiane che l’hanno ottenuta. Tra le più note, Danone Italia e Treedom.