Assorbimento delle microplastiche nel cibo: un dato sempre più allarmante

Assorbimento delle microplastiche

Secondo un preoccupante studio della Cornell University, le nazioni del Sud-Est Asiatico sono le più colpite dall’assorbimento delle microplastiche, con un consumo alimentare mensile che raggiunge livelli allarmanti. Tra tutti, gli indonesiani risultano i più esposti, ingerendo circa 15 grammi di microplastiche al mese, una quantità 59 volte superiore rispetto al 1990.

Assorbimento delle microplastiche: realtà nascoste

L’analisi, che ha coinvolto 109 Paesi, ha evidenziato differenze significative nel consumo di queste minuscole particelle plastiche, dipendentemente da fattori quali le abitudini alimentari, le tecnologie di trasformazione alimentare, la demografia e i tassi di respirazione.

I risultati dello studio sono allarmanti: le microplastiche, ormai onnipresenti nell’ambiente, rappresentano una minaccia per la salute umana attraverso l’ingestione e l’inalazione. Le nazioni del Sud-Est Asiatico, in particolare, risultano essere le più esposte all’assobimento delle microplastiche attraverso l’alimentazione, con l’Indonesia che detiene il triste primato di consumo mensile pro capite.

Minacce provenienti dalle economie in via di sviluppo

L’assorbimento delle microplastiche rappresenta una grave minaccia per l’ambiente e la salute umana, con particolare impatto nei paesi in via di sviluppo.

Questo perchè le Nazioni del Sud-Est Asiatico, tra cui Indonesia, Malesia e Filippine registrano i tassi più alti di consumo di microplastiche al mondo, principalmente attraverso lo scondirevole smaltimento dei rifiuti e la malagestione degli impianti idrici i quali comportano un elevato tasso di inquinamento delle acque reflue.

La non esclusione dell’Occidente

L’inquinamento da microplastiche rappresenta una minaccia significativa anche nei paesi occidentali, con impatti in egual modo significativi per la salute umana e per l’ambiente ma, in misura diametralmente opposta. Nei Paesi in via di sviluppo gli individui assorbono le minuscole particelle attraverso la semplice alimentazione, nelle economie industrializzate, invece, il processo ricade principalmente sul nostro apparato respiratorio.

Le massicce economie di scala generano fonti di contaminazione considerivoli soprattutto perchè ormai la tendenza economica, propria dei mercati ultra-globalizzati ,ha portato ad una consistente realtà ove gli individui assumono comportamenti di consumo scellerati e irrazionali. I tipici pattern vendita-acquisto di consumatori ed imprese di Paesi come Regno Unito, Spagna e Portogallo evidenziano infatti un’inalazione tra 60.000 e 240.000 particelle al mese.

 

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