Un gruppo di ricercatori della University of California Davis sta attualmente testando delle innovative pale eoliche sostenibili, che si prevede siano più facili da smaltire e riciclare rispetto alle pale tradizionali. Prima che queste nuove pale possano essere commercializzate, è necessario che superino i test di resistenza ai venti di 85 miglia all’ora.
Perché questo progetto delle pale eoliche è così importante?
Il vento rappresenta una delle fonti di energia rinnovabile più ampiamente utilizzate e sostenibili. Tuttavia, le turbine eoliche attualmente in uso sono spesso realizzate con materiali non riciclabili, il che rende difficile lo smaltimento e porta alla loro accumulazione nelle discariche, generando un impatto ambientale negativo. Al fine di migliorare ulteriormente l’impronta ecologica dell’energia eolica, i ricercatori della University of California Davis hanno sviluppato un progetto per realizzare pale eoliche utilizzando materiali come il bambù, i funghi e biomasse derivanti dai rifiuti agricoli.
Il team di ricerca, guidato dalla professoressa Valeria La Saponara del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale della UC Davis, sta sperimentando l’utilizzo di queste nuove pale eoliche compostabili ed ecologiche, realizzate attraverso l’intreccio di bambù, l’utilizzo del micelio (i filamenti che compongono l’apparato vegetativo dei funghi) e rifiuti agricoli provenienti dalla Central Valley californiana. Prima che queste pale possano essere introdotte sul mercato, è necessario che superino i test di resistenza ai venti superiori a 130 km all’ora.
Obiettivo del progetto
Secondo La Saponara, l’obiettivo è ottenere energia pulita senza compromettere l’ambiente o contribuire alla deforestazione. Producono energia pulita per evitare la deforestazione dell’Amazzonia, dimostrando così la loro responsabilità verso l’ambiente.
Le pale eoliche attualmente in uso sono di dimensioni enormi, con un diametro che può raggiungere l’ampiezza delle ali di oltre 120 metri. Dopo circa 20 anni, queste pale vengono dismesse e sostituite. La maggior parte di esse è costituita da fibra di vetro e legno di balsa, materiali che conferiscono stabilità e flessibilità. Nonostante ciò, sono però anche difficili e costosi da smaltire.
Uno studio pubblicato sulla rivista Resources, Conservation and Recycling ha evidenziato che entro il 2050 potrebbero essere smaltite in discarica circa 43 milioni di tonnellate di pale eoliche in tutto il mondo. Inoltre, l’utilizzo di legno di balsa contribuisce alla deforestazione dell’Amazzonia ecuadoriana.
Oltre all’impegno della UC Davis, esistono altri progetti volti a rendere l’energia eolica più sostenibile. In Spagna, ad esempio, è stata già testata una resina che permette di ottenere pale eoliche riciclabili. Alcuni paesi stanno inoltre lavorando per sviluppare pale completamente realizzate in legno, che possono essere riutilizzate in altri settori come i cantieri edili una volta dismesse.